Con l’avventarsi di molti nella professione di amministratore immobiliare, a causa di carenza dei documenti presentati e mancanza di chiarezza negli stessi (chiarezza tra l’altro espressamente richiesta dalla Legge) sempre più spesso i condomini devono ricorrere al revisore contabile, questo perché in una documentazione poco chiara o scarna, si insidia subito il dubbio tra i condomini dell'”imbroglio” o del “furto di danaro”.

È bene chiarire che talvolta questi dubbi hanno diritto di sussistere, a prescindere se vi sia fondamento o no. Non è semplice dover rappresentare una documentazione ben chiara ed intellegibile nonostante sia ad esempio di un condominio grande. Per questo ci vuole competenza e praticità nel redigere buoni rendiconti. 

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Cosa è una revisione contabile?

Come la parola stessa dice, la revisione consiste in una serie di elaborazioni di contabilità atte a rivedere, revisionare e correggere i conti. Spesso il bilancio annuale (il cui nome corretto è “rendiconto”) presentato da amministratori avventizi, oppure “svogliati”, che conducono condomini non alla loro portata, ebbene, di quelle carte non ci si capisce nulla o poco, generando malcontento tra i condomini, mancato versamento delle quote (perché spesso i condomini che non vedono chiari i conti fermano i pagamenti) ed uno stallo generale del condominio stesso. Non parliamo di quando poi si accumulano rendiconti di più annualità, grave!

Cosa chiarisce la revisione contabile?

Fondamentalmente la revisione contabile, è composta da vari documenti, anche perché viene svolta in fasi diverse e cioè:

  • Acquisizione dei documenti da esaminare;
  • Acquisizione, se necessaria, di tutte le ricevute versamento effettuale dai condomini;
  • Relazione di tutte le criticità dei documenti e spiegazione degli errori o mancanze trovate;
  • Redazione di un vero e proprio rendiconto che però relazioni solo l’aspetto contabile;
  • Relazione esplicativa di tutte le operazioni eseguite;
  • Restituzione dei saldi (dare e avere) di tutti i Condomini ed eventualmente di terzi (fornitori e dipendenti).

È ovviamente necessario che, a scanso di ulteriori incomprensioni, il revisore relazioni con i condomini in assemblea prima di consegnare il lavoro finito. Questo per consentire di finalizzare il documento acquisendo informazioni aggiuntive utili allo scopo.

Che si fa una volta approvata la revisione contabile?

La revisione contabile di un certo periodo (annualità) restituisce, come descritto al capitolo precedente, i saldi delle unità immobiliari. quindi “escono fuori” quali sono i soldi da corrispondere ancora o i rimborsi da ricevere. questi dati, vengono utilizzati dall’amministratore per regolarizzare la contabilità ed emettere le relative quote. 

I saldi emergenti dalla revisione, costituiranno i saldi iniziali del primo rendiconto successivo al periodo di revisione.

Ad esempio se la revisione interessava gli anni 2019, 2020 e 2021, saranno inseriti come saldi iniziali dl 2022.

Come si accodano periodi contabili “spezzettati”?

Se si esaminano periodi intermedi (cioè che non completino l’anno al 31 dicembre) la revisione contabile dovrà essere chiara e chiusa fino a quel giorno. Il primo rendiconto dell’amministratore, dovrà essere redatto dal giorno successivo alla chiusura della revisione fino al 31 dicembre.

Siccome quel rendiconto (il primo redatto dall’amministratore) non sarà un “rendiconto annuale” occorrerà spendere qualche parola in relazione che chiarisca il susseguirsi in contabilità dei saldi, debiti, crediti e quanto altro.