Se un vicino di casa dovesse invadere il tuo posto auto e, magari, proprio nel momento in cui stai per arrivare, ti dovesse impedire il passaggio usando violenza e minacce avrebbe commesso il reato di violazione di domicilio, aggravato magari dalla violenza alla persona? Il posto auto condominiale, benché “riservato”, si può considerare una privata dimora, al pari dell’appartamento in cui vivi? Sulla questione si è, di recente, pronunciata la Cassazione con una interessante sentenza. La Corte è stata chiamata a stabilire se, alla luce della disciplina attualmente in vigore che assegna maggiore tutela ai luoghi ove i cittadini svolgono abitualmente i loro atti di vita privata, anche il posto auto è privata dimora. La soluzione a questo quesito porta con sé la risposta a un altro: occupare il posto auto altrui è violazione di domicilio? Ecco qual è stata la risposta dei giudici.
Definire cosa è «privata dimora» e cosa non lo è, diventa spesso essenziale per verificare il compimento di alcuni reati (si pensi a quello di violazione del domicilio) o delle relative aggravanti (si pensi al furto). Determinate condotte, infatti, proprio perché poste all’interno del domicilio altrui risultano più gravi rispetto al caso in cui siano poste altrove. E ciò per via di una legittima aspettativa, che vanta il titolare, di essere maggiormente “al sicuro” all’interno della propria casa da qualsiasi ingerenza esterna. Senonché il concetto di privata dimora non riguarda solo l’appartamento in senso stretto, ma anche le relative pertinenze (si pensi il garage chiuso da una serranda) o l’ufficio di lavoro (quando si tratti di uno spazio riservato, non aperto ai clienti o ai colleghi, dove solo l’interessato possa accedere: si pensi alla camera del professionista, il retrobottega, ecc.). In tutto questo ci si è chiesto se il posto auto è privata dimora e, pertanto, se occupare il posto auto altrui è violazione di domicilio.
La Secondo quanto già chiarito dalle Sezioni Unite della Cassazione, rientrano nella nozione di provata dimostra solo i luoghi nei quali si svolgono non occasionalmente atti della vita privata e che non siano aperti al pubblico né accessibili a terzi senza il consenso del titolare, compresi quelli destinati ad attività lavorativa o professionale. Pertanto, per poter dire se un luogo fa parte della privata dimora o delle relative pertinenze è necessario verificare se sussistono le seguenti condizioni:
Alla luce di ciò, il posto auto non è privata dimora quando esso sia costituito da uno spazio aperto, accessibile a tutti i condomini e non delimitato da alcuna recinzione. Poco importa che gli estranei non possano entrare nel cortile del palazzo e poco importa che vi sia un cartello con su scritto «proprietà privata». Diverso sarebbe stato il caso di un box auto “chiuso”, come il garage privato, a cui si può accedere solo avendo le chiavi. Invece l’area destinata a sosta e parcheggio delle auto riservata ai soli proprietari degli immobili.
I concetti di «privata dimora» e di «proprietà privata» sono diversi: tutto ciò che è proprietà privata non è necessariamente una privata dimora. In particolare la privata dimora è un concetto molto più circoscritto del secondo, ed è qualificabile come il luogo in cui una persona si trattiene per compiere gli atti della sua vita privata. La proprietà privata, al contrario, si estrinseca nel diritto di godimento di un bene e nel potere di disporre dello stesso.
Risultato: non c’è violazione di domicilio sull’area condominiale destinata a sosta e parcheggio per tutti i condomini.